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Stampa e Recensioni / Press and Reviews

"Tra fotografia e installazione, la proposta di Rosa Elena Orsina e Mario Brugo non lascia indifferenti. Tre ritratti di donne richiamano i dipinti di Leonardo, Bernardino Scapi e Ludovico Carracci. Questi sono stati rielaborati attraverso la sostituzione di ciò che le donne tenevano in mano. Ad esempio, la “Dama con ermellino” non ha fra le braccia l’animale, ma una borsa. Un video mostra poi delle mani nell’atto di toccare, in modo immaginario, l’oggetto originale dei dipinti presi come spunto."



"Singolare la scelta di Rosa Elena Orsina, che ha immortalato con ritratti fotografici i sette vizi capitali, caratterizzandoli con colori ed espressioni facciali."



"Rosa Elena Orsina fotografa frammenti di vita e l’immagine diventa illustrazione."



Tribuna Novarese

"Orsina con l’occhio della macchina fotografica coglie un dettaglio poi
lavora, filtra, sfuma, stravolgendone le regole per ottenere l’emozione.
Il tutto perde i connotati della foto e diventa immagine pura, icona, emozione da bere tutta d’un fiato."



Novara Oggi

"Le elaborazioni che trasformano le fotografie quasi in disegni, raccontano storie."



Notizia Oggi Vercelli

"…per concludere con l’opera particolarmente apprezzata ed ammirata proposta, con un lavoro di coppia, dagli artisti Mario Brugo di Caltignaga e Rosa Elena Orsina di Vaprio d’Agogna in cui la fotografa, riprendendo una pratica già sperimentata in precedenti lavori, impersona tre personaggi di quadri rinascimentali ai quali vengono sostituti gli oggetti tipici e simbolici dell’originale con altrettanti oggetti contemporanei: un cellulare al posto della lira in un dipinto del Carracci, una borsa al posto dell’ermellino del dipinto di Leonardo e una boccetta di profumo al posto del contenitore degli unguenti della Maddalena dipinta dallo Scapi; il tutto completato da un video in cui le mani dell’artista Mario Brugo “mimano” i gesti del suonare, accarezzare, purificare secondo il concetto che vede il tempo trascorrere mutando le cose e le mani (come simbolo di possesso) che ne ripropongono inalterati i gesti."



Novaresi a Novara

Difficilmente collocabile in tipologie, correnti o indirizzi identificativi univoci, l'opera di Rosa Elena Orsina si propone all'osservatore sia attraverso l'uso del mezzo fotografico sia attraverso eleganti elaborazioni grafiche.
Dopo un inizio che la vede protagonista dell'esecuzione di opere foto-calligrafiche realizzate in comunione con un'altra artista, la ricerca di Rosa Elena Orsina si fa indipendente e totalmente autonoma; orientata ancora verso soggetti abbastanza tradizionali, ma dai quali traspare già evidente, una ricerca rivolta a inquadrature e temi dettati da una irrefrenabile necessità esplorativa e sperimentale.
È un universo molteplice, indirizzato all'osservazione dello spazio circostante, delle cose, dei soggetti che lo popolano; un universo personale intensamente filtrato dall'intimo rapporto con se stessa, da un'accurata ricerca di particolari, dall'esaltazione di contingenze, affinità e ambiguità, ora celate, ora svelate; in cui le realtà del quotidiano la sciano spazio ad interpretazioni personali, l'esaltazione macroscopica di particolari minimi ridisegna i confini di nuovi territori, sfocature indecifrabili, scorci metafisici e ombre crepuscolari descrivono i paesaggi delle nostre incertezze, un territorio inedito in cui sorprendenti antropomorfismi naturali confermano l'universalità delle cose spiazzando i confini di certezze prestabilite o disagi inconfessabili.
La forma indagata, sia essa un oggetto, una figura, una veduta… assume dunque valore soggettivo, espressione non della propria evidenza concreta, bensì di nuove sensazioni, valori, qualità e interpretazioni sollecitate all'osservatore attraverso l'uso sapiente di un raffinato gusto per una teatralità che diventa presto segno distintivo di una ampia produzione del proprio lavoro, il palcoscenico privilegiato in cui l'artista stessa assume e propone la propria immagine come veicolo rivelatore di nuove, disorientanti esplorazioni.
Personaggi espressi, ripresi, reinventati, trascinati attraverso secoli di storia e scaricati tra le cose del nostro contemporaneo… il gusto dello scambio, dell'interpretazione, della mimesi, ma anche della destrutturazione e della ricostruzione che esplodono così, improvvisi, nella vastissima e più recente produzione di opere grafiche; coloriti territori di riflessione popolati da frasi ricomposte con ritagli e brandelli di scritte, titoli, nomi lacerati di prodotti commerciali; opere che ad una prima osservazione potrebbero apparire come semplici impianti di raffinatissima decorazione, ma in cui le lettere tipografiche, osservate con la giusta attenzione, si ricompongono sorprendentemente in nuove frasi; contemporanei precetti rivelatori della nostra realtà sociale, di consuetudini e abitudini, necessità ed aspirazioni.
Uno straordinario "copia-incolla" di recente consuetudine che rimescola iconografie storiche ad immagini attuali, remote saggezza a contraddittorie asserzioni; invitandoci a riflettere su questo nostro tempo popolato da amicizie virtuali e compravendite telematiche, spinto verso obiettivi e modelli difficilmente raggiungibili, limiti estremi da superare, stuzzicato da nuove incomprensibili necessità, un senso della vita che pare dominato da una formula rigorosa  e precisa: mezza parte di passato, cinque di presente e un'ombra di futuro; frullati per bene, serviti in bicchiere alto con l'ombrellino e una scorzetta di limone.

 

Premiazione "Artista dell'anno", 12 marzo 2016

Alessandro Binotti

Come Annibale Carracci ne "La bottega del macellaio", anch'io ho squartato e sezionato questa tua opera, ma certamente con difetto di truculenza e unicamente per la curiosità di farlo.
Ho così avuto nuovamente conferma che le forme da te espresse producono dinamiche interferenze in contaminazioni cariche di fluida intensità compositiva: una riconnessione di frammenti allusivi in continua commisurazione materica che fa riferimento a presenze fluidamente segnacoli.
Queste ultime offrono il mezzo per riconfermare la validità del procedimento, della libera operazione di tracciare i percorsi e l'organizzazione di logici schemi di contrazioni che aprono e chiudono il dipanarsi della forma-materia.
Il tuo è un intervento concreto, a sfondo razionale, ritagliato entro vaste e ritmiche superfici indirizzate alla ricostruzione passando attraverso il dato oggettivo divenuto interiore ed incline ad una atmosfera condensata, distribuita in comparti identificabili.
Un'azione decisamente lucida, proposta in chiave colloquiale, che sollecita svolgimenti mentali ed è aperta a prospettive di ricerche in rapporto strutturale attualissimo dove formulazioni riformatrici coinvolgono proposizioni nozionistiche specificatamente di indagine.
Proprio quest'ultimo è, infatti, il presupposto evidente e proprio che non tratta innovazioni contingenti, ma unicamente modalità indirizzate a fare arte.

13 marzo 2016
Giorgio Righetti

Nonostante i temi trattati da Rosa Elena Orsina siano densi di spirito critico nei confronti della società moderna, l’ironia con cui vengono affrontati rende le opere estremamente leggere, complice anche la scelta stilistica del collage, divertente e capace di rendersi leggibile, a più livelli, dalla totalità dei fruitori.
Possiamo dividere la sua produzione artistica in tre diverse categorie, con un minimo comun denominatore: la ricerca di nuovi significati tramite la rielaborazione di etichette dei prodotti di consumo.
Le Muse del cinema e del piccolo schermo, figure di un tempo passato ma sempre attuali, vengono accostate a scritte nette e pulite, citazioni celebri che sembrano aderire perfettamente alla contemporaneità. Obiettivo dell’opera è il sottolineare la massa di informazioni alla quale siamo incessantemente sottoposti, frutto di un continuo bisogno espressivo esplicitato dalle ormai onnipresenti telecomunicazioni e talvolta privo di spessore emozionale.
I love brands associa marchi conosciuti a figure protagoniste della pittura, in un collage di parole tratte da riviste e quotidiani che suggeriscono nuovi spunti di analisi della società moderna.
Crisi è forse la serie più eclettica delle tre, con una nota bittersweet che strappa un sorriso un po’ amaro: frasi tristemente celebri, estrapolate da discorsi di politici ed economisti circa la depressione economica che ha investito il paese, prendono forma attraverso il sapiente accostamento di stralci degli stessi mezzi pubblicitari con cui quotidianamente entriamo in contatto. Le necessità di consumo primario si scontrano con il mero consumismo verso cui ci spinge la produttività moderna; bersagliati da una pubblicità martellante, la sete di ricchezza materiale diventa uno stile di vita, soggetto sottinteso delle creazioni.


Pur negando gli strumenti tipici della pittura, quella che viene proposta altro non è che una lettura in chiave moderna dei tradizionali dipinti da parete, una rivisitazione che svecchia e, al contempo, attualizza il più classico dei generi.


Maggio 2017
Martina Mastropierro

© 2017 Rosa Elena Orsina

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